La Valle Maira è probabilmente una delle Valli meglio conservate dal punto di vista naturalistico, architettonico e paesaggistico del cuneese.
Lontana dal turismo di massa, dalle grande stazioni di sci, dai mega complessi turistici ha saputo mantenere intatta la sua natura rigogliosa, gli habitat originari di tante specie selvatiche, l’architettura alpina originale, i bei pascoli alpini casa estiva di mandrie di Piemontesi e fondere tutto ciò in un unicum davvero eccezionale con fama, ormai, internazionale.
In Valle Maira potrete trovare molti percorsi diversi che si adattano bene a chi vuole fare escursioni semplici, ma in pace totale scoprendo angoli nascosti oppure a chi vuole affrontare trekking impegnativi, lunghe vie di arrampicata o entusiasmanti percorsi MTB.
Della Valle Maira stupisce anche la storia, fatta di antichi mestieri molto particolari: come i Pelassiers (Raccoglitori di Capelli) che giravano l’Italia del Nord per tagliare i capelli delle donne e farne graziose parrucche esportate in tutta Europa o gli Anciuè (venditori di acciughe) che con il carretto percorrevano migliaia di km per vendere la loro merce ed hanno fatto dell’Acciuga al Verde il piatto tipico della valle.
Senza dimenticare tutta la parte culturale ed artistica costituita da piccole cappelle che celano veri capolavori al proprio interno: dipinti della fine del 1400 o affreschi rarissimi come La Danza Macraba.
Questa è una valle di tradizioni, di luoghi del cuore, di natura, di pace e relax.
Chi la conosce per la prima volta ne resterà innamorato per sempre.
.Le “Coppelle del RocceRè” a Roccabruna testimoniano la presenza di esseri umani in valle sin dai tempi più antichi e fanno del Sito Archeologico il più importante sito di arte rupestre dell’età del Bronzo in provincia di Cuneo.
Sono stati rinvenuti lapidi e oggetti che testimoniano la prestanza degli Etruschi e dei Romani in questo territorio, dopo le invasioni barbariche, il primo documento in cui è menzionata la Valle Maira è la carta di fondazione dell’Abbazia di Santa Maria di Caramagna del 1028.
Dopo esser stata governata da diversi feudatari, la Valle Maria entra a far parte del Marchesato di Saluzzo nel 1209. Essa gode di una relativa autonomia e prosperità che si conclude intorno al 1548 con l’estinguersi della dinastica dei Marchesi di Saluzzo e con l’annessione della Valle alla Francia.
Coinvolta nella guerra Napoleonica e momentaneamente incorporata al dipartimento della Valle Stura, la valle torna in territorio sabaudo nel 1815.
L’ottocento è un secondo di relativa prosperità, ma sul finire del secolo l’agricoltura inizia a diventare insufficiente per il fabbisogno di una popolazione e dunque è inevitabile l’emigrazione, elemento che caratterizza la storia della Valle Maira nel XX secolo.
Oggi la Valle conosce una nuova rinascita con un lento, ma significativo, ripopolamento e un’economia basata su agricoltura, allevamento e soprattutto turismo.
La Valle Maira appartiene alle Valle Occitane italiane. Vi si parla correntemente la lingua occitana.
Come abbiamo già spiegato, Il cuneese è custode di valli intatti e autentiche, lontane dal turismo di massa e la Valle Maira è sicuramente la valle più incontaminata della zona.
La Valle è stretta tra la corta Valle Grana e la Val Varaita, prende il nome dall’omonimo torrente che l’attraversa.
Questa valle, culla di mestieri antichi, borghi abbandonati (che pian piano tornano a popolarsi) peculiarità paesaggistiche vi saprà incantare.
Un luogo ideale per una vacanza lontano dallo stress e dalla frenesia cittadina.
Sportivi
Per gli amanti della montagna e dello sport c’è l’imbarazzo della scelta e saremo lieti di potervi raccontare e consigliare la nostra Valle attraverso la nostra esperienza e quella di guida alpine, di media montagna ed escursionistiche professioniste.
Un’ampia scelta di escursioni, arrampicate, vie ferrate, percorsi in mountain bike.
Cavallo
Conoscere la Valle Maira a cavallo è ancora più magico, magari sul tipico Merens, cavallo rustic e frugale, particolarmente adatto alle zone montane
Sci Nordico (sci di fondo)
Parapendio
Qui troverai istruttori con certificazione statale che possono seguirti in ogni fase del corso.
Lezioni di decollo, atterraggio e controllo vela in campetto Scuola. Voli biposto per l’avvicinamento autonomo.
Sci nordico
Una pista di 50 km si snoda tra Ponte Marmora e Chiappera.
Altri interessanti circuiti son localizzati nei valloni laterali di Canosio ed Elva e assicurano allo sciatore una totale immersion nello splendido scenario della Valle Maira.
Via Ferrata di Camoglieres
Via ferrata con grandi strapiombi e un ponte tibetano sospeso sul vuoto; oppure la più alpinistica Via Ferrata del Monte Oronaye, ricca di storia essendo stata realizzata dagli Alpini nella Seconda Guerra Mondiale e oggi ristrutturata mantenendone inalterato il fascino e la suggestione del passato.
Camping Park Valle Maira (Parco Avventura)
Nel cuore della Valle Maira, lungo la strada principale che collega Dronero ad Acceglio, in una bellissima foresta di pini silvestri ed abeti bianchi trovate il PARCO AVVENTURA VALLE MAIRA, un complesso di percorsi acrobatici sospesi tra gli alberi.
Si tratta di attività ludico-sportive a varie altezze, da affrontare, equipaggiati con l’idonea attrezzatura, in TOTALE AUTONOMIA e COMPLETA SICUREZZA, mettendo alla prova il proprio coraggio, l’equilibrio, la capacità di superare gli ostacoli e la voglia di avventura.
Il PARCO AVVENTURA è stato concepito e realizzato nel pieno rispetto della natura e sono state utilizzate le più innovative tecniche costruttive oggi disponibili sul mercato.
Gli alberi, la “struttura portante” vera e propria del PARCO, vengono regolarmente monitorati e controllati; la totalità delle strutture artificiali presenti, sono state installate con metodi non invasivi per le piante.
Particolari sistemi di ancoraggio per cavi e piattaforme permettono una periodica regolazione, consentendo così la normale crescita delle piante.
Dronero
Dronero è ad inizio valle, uno dei comuni più grandi della Valle Maira.
Dronero merita una piccola passeggiata sotto i portici della via centrale facendo una tappa presso
La Pasticceria Brignone la cui torta amara addolcirà qualsiasi disposizione di spirito. Inoltre il centro di Dronero è ricco di palazzi e dimore signorili da ammirare.
Tappa imprescindibile è il Ponte del Diavolo costruito nel 1428 per favorire il passaggio di chi arrivava dalla valle di Cuneo. A questo ponte è legata una leggenda.
All’epoca vennero costruiti diversi ponti, ma la potenza del torrente Maira li distrusse uno dopo l’altro. Il sindaco di Dronero dunque chiese aiuto al Diavolo. Il Diavolo accettò, ma chiese in cambio l’anima della prima persona che avesse attraversato il ponte.
Il Diavolo costruì un ponte tanto robusto da resistere alla piena del Maira. Quando fu pronto il sindaco lanciò un pezzo di pane sul ponte, un cane corse a prendere il tozzo di pane e oltrepassò il ponte. La prima anima era passata. Il Diavolo non sapeva cosa farsene dell’anima del cane e se andò infuriato.
Inoltre a Dronero ci son tante altre attrazioni di interesse storico culturale:
Il Foro Frumentario costruito nel 1400 nell’antico abitato ed è probabilmente l’unico esempio in provincia di Cuneo di loggia mercatale a pianta ottagonale. La Torrazza possente costruzione cilindrica in pietra di fiume e rivestimento di malta. Era inserita nel complesso sistema di avvistamento e di trasmissione dei segnali che faceva capo ai vicini castelli di Montemale, di Caraglio, di Dronero verso Busca e di qui fino a Saluzzo. Il Mulino della Riviera opificio di origine quattrocentesca che si trova proprio sotto il Teatro Civico. L’impianto, restaurato
e rimesso in funzione da qualche anno per la produzione di farine pregiate, è dotato di due ruote metalliche verticali azionate a cascata dall’acqua del canale Comella che, insieme ai canali marchisa, Paschero e Presidenta, costituisce l’antica canalizzazione idrica del paese.
Espaci Occitan Il centro è composto dall’istituto di studi, dal museo multimediale della lingua occitana,il Sòn de Lenga, e dalla bottega dei prodotti tipici. L’associazione, Costituita da enti pubblici di area occitana, offre un servizio linguistico e di interpretariato, visite guidate e laboratori
didattici e promuove l’identità occitana nelle valli. Museo Mallè Il museo è stato allestito pervalorizzare il lascito della Famiglia Mallè
alla cittadinanza dronerese; la casa restaurata conserva oggetti della vita quotidiana,
argenti,ceramiche, orologi, stampe,abiti, mobili…
Villar San Costanzo e la Riserva Naturale dei Ciciu del Villar
A pochi chilometri da Dronero sorge questo piccolo paesino che poco ha da invidiare ai mistici siti di Stonehenge: la Riserva Naturale Ciciu del Villar, fiabesche formazioni geologiche che spuntano come grandi funghi di pietra esaltando la fantasia di grandi e piccini.
I Ciciu si sono formati presumibilmente al termine dell’era glaciale, in seguito allo scioglimento dei ghiacciai che portò il torrente Faussimagna ad esondare, erodendo le pendici del Monte San Bernardo e trasportando a valle un’enorme massa di detriti.
La magia del parco aleggia nell’aria: la sentirete visitando la Parrocchiale di San Pietro di Vincoli, di origine longobarda: visitando il Santuario di San Costanzo al Monte, sorto nel luogo in cui il martire sarebbe stato decapitato nel IV secolo.
Castello di Cartignano ( non visitabile ma stupendo)
Cartignano è l’unico comune della valle a possedere una dimora feudale, che ha una storia antichissima. Costruito dai Berardi di San Damiano nel 1440, appartenuto alla famiglia Farina di Torino, il Castello di Cartignano ha rischiato più volte di essere distrutto, prima per volere di Carlo Emanuele di Savoia, quando la valle insorse contro le persecuzioni dei protestanti, poi per mano dei Tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Cartignano fu infatti il fulcro del movimento partigiano della Val Maira e i tedeschi diedero fuoco al castello e all’intero paese.
Chiese e cappelle che custodiscono gioielli
Son davvero tantissime le chiesette e le cappelle che custodiscono gioielli, immerse nella natura, spesso poco conosciute perché in luoghi ameni, ma basta solcare il loro ingresso per scoprire le bellezze che custodiscono gelosamente.
La Parrocchiale di San Giovanni in un fitto bosco che conduce a Celle Macra, ospita un meraviglioso polittico del pittore fiammingo Hans Clemer (1496).
Sempre parlando di Hans Clemer gli affreschi della Chiesa di Santa Maria Assunta di Elva, il pittore era detto anche “Maestro d’Elva” e molto attivo presso la corte del Marchese di Saluzzo.
Sempre parlando di affreschi abbiamo anche la Cappella di San Salvatore a Macra (apribile con l’app Chiese a porte aperte, che permette di assistere ad una piccola visita guidata audioregistrata.
Fondata all’inizio del 1110 i suoi importanti affreschi tardo-romanici rappresentano soggetti della Genesi e altre scene, tra cui affreschi quattrocenteschi rappresentati Cristo e i quattro Evangelisti e i dodici Apostolio, Santa Caterina e Sant’Antonio.
Il Borgo di Marmora
Marmora, cittadina in miniatura, borgo alpino che assomiglia ad un vero e proprio nido tra i monti, un piccolo paradiso nascosto. La Borgata è rimasta a lungo separata dal resto d’Italia, isolata, e questo ha garantito un conservazione perfetta, quasi magica, del patrimonio architettonico originario.
Il Borgo di Macra e Celle Macra.
Macra rientra nella classifica dei 10 borghi meno abitati d’Italia, qui troverete un’atmosfera autentica, un vecchio mulino e l’antica bottega del fabbro. Oggi, Macra e Celle Macra vengono associate all’antica tradizione degli acciugai (la via che conduceva al mare e centrale snodo di commercio).
Ancora oggi questo antico mestiere viene celebrato nella popolare fiera di San Marcellino che oltre a proporre le famose acciughe cucinate alla valmairese, valorizza gli aspetti più significativi della cultura tradizionale occitana.
Borgata Palent
L’ambiente è costituito da foreste di abeti rossi e bianchi, faggi secolari e sottobosco fitto.
Da qualche anno sono state sperimentate e poi avviate con grande successo coltivazioni di erbe officinali, tra le quali il famoso “genepy” per la produzione di liquori e amari.
Museo multimediale dei mestieri itineranti – Seles
Borgata Chiesa – Celle Macra
L’esposizione ricostruisce la storia dei mestieri itineranti
della Valle Maira con particolare attenzione alle vicende degli acciugai. Allestito all’interno dell’ex Confraternita di San Rocco, edificio
seicentesco di recente ristrutturazione, il percorso si articola
in tre sezioni: una prima parte dedicata agli acciugai, con esposizione
di abiti e strumenti da lavoro, una seconda parte incentrata
sui diversi mestieri itineranti praticati in passato dai valmairesi e una terza parte
con il supporto di strumenti audiovisivi.
APERTURA
Il museo sarà visitabile durante i mesi di luglio e agosto nelle giornate di sabato e domenica
dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00, dal lunedì al venerdì su prenotazione.
Da settembre a dicembre tutte le domeniche apertura del museo gratuita dalle ore 10.00
alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.30, dal lunedì al venerdì visite su prenotazione
(almeno 3 giorni di anticipo).
Museo etnografico La Misoun d’en Bot
Frazione Chialvetta – Acceglio
Come indica il nome in occitano, si tratta della “casa di una volta”; questo museo, situato in una delle più suggestive vallate laterali, propone la ricostruzione di una tipica abitazione alpina del secolo scorso. La collezione raccoglie circa 1500 pezzi autentici che provengono esclusivamente dalle borgate del vallone di Unerzio. Nell’esposizione sono presenti oggetti della vita quotidiana legati all’agricoltura, alla pastorizia, gli attrezzi da lavoro del falegname, del fabbro, dei boscaioli,
gli arredi di una tipica casa di montagna, gli sci, le racchette, l’occorrente per la caccia e gli utensili per la lavorazione del formaggio, tessuti e abiti utilizzati in Valle Maira fino
a metà del secolo scorso.
APERTURA
Il museo è visitabile su prenotazione telefonica tutto l’anno. Chiuso nel mese di novembre.
Museo della canapa e del lavoro femminile
Nell’antico palazzo della Regia Pretura recentemente restaurato è stato allestito questo piccolo museo che raccoglie le testimonianze del lavoro femminile in montagna; le stanze del museo ricostruiscono gli ambienti casalinghi della donna legata ai lavori della cucina,
della filatura, dell’agricoltura, dell’allevamento. Il tema dominante è la coltivazione e lavorazione della canapa.
APERTURA
Ingresso libero. Il museo è visitabile dalle 15.30 alle 17.30 ogni domenica,
lunedì e dal mercoledì al sabato.
Museo dei raccoglitori di capelli di Elva
Museo di Pels
Borgata Serre – Elva
La bellissima “Casa della Meridiana”, illustre esempio di architettura
alpina, è dal 2006 sede del Museo di “Pels” (museo dei capelli) che custodisce gli strumenti, i documenti e i reperti storici riguardanti l’antico e singolare mondo dei Pelassiers. Il museo ricostruisce le varie fasi della lavorazione dei capelli e raccoglie testimonianze, fotografie,
immagini e documenti commerciali del mestiere.
INGRESSO
2,00 euro – Possibilità di visite guidate.
APERTURA ESTIVA
Martedì dalle ore 15.00 alle 18.00, dal mercoledì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 12.00
e dalle 15.00 alle 18.00, chiuso lunedì tutto il giorno e martedì mattina.
APERTURA INVERNALE (MESE DI DICEMBRE)
Lunedì mattino dalle ore 9 alle ore 13, mercoledì pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18.30,
giovedì, venerdì, domenica tutta la giornata dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle 18.30
Museo della Scuola – L’Escolo de Mountanho
Borgata Paschero – Stroppo
La storia della scuola di montagna dal 1900 al 1970 viene ripercorsa in questo piccolo museo attraverso la ricostruzione e l’allestimento di un ambiente scolastico grazie all’utilizzo di materiale dell’epoca: arredi, collezione di pagelle, certificati di studio, fotografie delle scolaresche di valle e degli edifici scolastici attivi all’epoca nella vallata, curiose ed interessanti testimonianze del XX secolo.
APERTURA
Aperto su prenotazione tutto l’anno.
La Butega di Marcella e L’Oste D’Seles
Celle Macra
Tutto inizia nel 2003 quando Marcella ha deciso di iniziare una nuova attività ed ha iniziato a gestire un piccolo negozi di alimentari di Celle Macra “La Butega”, arredato in stile montano come aveva sempre sognato. Un piccolo negozio di pr
Nel 2005 si amplia l’attività aprendo un piccolo bar “L’oste de Seles” divenuto negli anni un vero e proprio luogo di aggregazione per residente e turisti. Infine nel 2017 nasce “Maraman” un rifugio escursionistico che va ad ampliare i locali precedenti.
La filosofia è quella di creare un rapporto di amicizia e familiarità con i clienti che frequentano La Butega e il Maraman. Qui potrete gustare piatti esclusivamente locali e ortaggi coltivati nell’orto di montagna.
Bar Bistrò l’Ape Maira
Stroppo
Ape Maira vuol esser una piccola vetrina dei prodotti tipici locali e fornire il più possibile informazioni di base a chi la Valle non la conosce ancora. Il Bistrò è l’ideale per uno spuntino veloce rigorosamente a base di prodotti locali o per una colazione.
Orario Invernale:
Dal martedì alla domenica 8-16, chiuso il lunedì
Orario estivo:
Dal martedì alla domenica 7-19, chiuso il lunedì
Caseificio del Sarvanot
Chucciales Stroppo
“ Senso Furmage es en darmage”, “Senza formaggio è un peccato” il motto di questo Caseificio in borgata Cucchiales di Stroppo a 1400 metri, ai piedi del monte Nebin. Tra le priorità di questa attività c’è quella di salvaguardare la sopravvivenza di piccolissimi allevamenti ancora esistenti in alta Valle Maira garantendo loro il regolare acquisto di latte, arginando così, almeno in parte, il flusso di spopolamento di queste zone.
I formaggi sono prodotti da latte vaccino principalmente di razza piemontese più una piccola produzione di pecorino a latte crudo con latte proveniente da allevamento di Dronero.
Qui potrete trovare:
Ciarafi a latte pastorizzato
Frubi sia latte pastorizzato che crudo
Nostrale sia a latte pastorizzato che crudo
Ricotta ottenuta esclusivamente da siero
Berulet da latte di pecora crudo.